domenica 23 gennaio 2011

Hereafter

Anzitutto non è un film sulla morte ma su quello che i vivi pensano della morte. Un film dei vivi a contatto con la morte. L'argomento è interessante, l'approccio del tipo "c'è qualcosa dopo la morte" mi lascia indifferente. Il modo in cui Eastwood racconta però è da grande narratore (non a caso ci mette dentro Dickens). E' così negli ultimi suoi film, uno stile piano, quasi ottocentesco, da narratore di talento che ti prende per mano e ti porta dentro la storia.
Commozione quando Lonegan va a visitare la casamuseo di Dickens; commozione quando si vedono Londra, Parigi e San Francisco (mi sono piaciute tutte e tre, a tutte e tre sono affezionato). Bella e senza esagerazioni la scena dello tsunami.
Splendida colonna sonora.
Bellissima la scena di approccio-seduzione con uno bendato che assaggia il cibo che l'altro gli porge. Una "sottotrama" che serve a far vedere come Lonegan è destinato a rimanere solo finché usa i superpoteri ma è anche eccitante in se, con la lingua e le labbra di lei esitanti; altrettanto una sottotrama è la passione che Lonegan ha per Dickens, che serve a portarlo a Londra ma è anche significativa in sé.

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